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martedì 5 novembre 2013

Colpa Medica


 

la sentenza 1716/2013

 

Nell’accertamento della colpa medica per omissione il nesso causale non può essere desunto da dati statistici. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 1716/2013, accogliendo il ricorso di un sanitario ed annullando la condanna inflittagli in appello.

 

Per la Suprema corte dalla perizia è venuta fuori l’impossibilità di determinare con certezza - “nel senso di alto o elevato grado di credibilità razionale o probabilità logica, prossima alla certezza” – la catena fisiopatologica che ha portato alla emorragia per la quale il medico era stato condannato per lesioni colpose e obbligato ad un risarcimento di 20mila euro.

 

Secondo la Cassazione infatti “nella ricostruzione del nesso eziologico, non può assolutamente prescindersi da tutti gli elementi concernenti la causa dell’evento: solo conoscendo in tutti i suoi aspetti fattuali e scientifici il momento iniziale e la successiva evoluzione della malattia, è poi possibile analizzare la condotta (omissiva) colposa addebitata al sanitario per effettuare il giudizio controfattuale e verificare se, ipotizzandosi come realizzata la condotta dovuta, l’evento lesivo sarebbe stato evitato al di la di ogni ragionevole dubbio”. E nel caso specifico il principio dell’emorragia si è verificato presso il domicilio del paziente.

 

La Cassazione citando un proprio precedente ricorda poi come vi sia una distinzione tra probabilità statistica e probabilità logica, per cui, per esempio, una percentuale statistica anche alta non può avere alcun valore eziologico effettivo quando risulti che l’evento è stato causato da una diversa condizione.

 

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